Il presidente di El Salvador, Nayib Bukele, ha chiesto all’Assemblea nazionale di decretare lo stato di emergenza, alla luce dell’aumento degli omicidi registrati nel fine settimana.
Le strade di San Salvador, la capitale dello Stato centroamericano di El Salvador, sono da ieri pattugliate da soldati armati e muniti di giubbotti antiproiettile.
La situazione è tanto grave che il Parlamento ha approvato la richiesta del Presidente Nayib Bukele di istituire lo stato d’emergenza, un’eventualità che viene dichiarata solo in caso di calamità come guerra, invasione del territorio, ribellione, catastrofe, epidemia, o grave turbamento dell’ordine pubblico.
A cosa è dovuta questa reazione? Se non è guerra, poco ci manca. Nelle ultime 24 ore, infatti, hanno avuto luogo nel paese ben 62 omicidi, riportano i media locali, a causa di un’escalation della violenza tra bande.
In particolare, l’operazione di polizia ed autorità è rivolta contro la “Mara Salvatrucha”, una delle bande considerate tra le più pericolose del Paese.
Diversi suoi membri sono stati recentemente arrestati con l’accusa di essere i responsabili degli omicidi che hanno avuto luogo nelle ultime ore.
Secondo le ultime stime della polizia, come riporta l’agenzia AFP, più di 600 membri della banda sono stati arrestati.
Bukele ha quindi chiesto all’ufficio del procuratore di trattare «tutti i casi» dei membri delle bande allo stesso modo e con la stessa efficienza, avvertendo che avrebbe tenuto d’occhio «i giudici che favoriscono i criminali».
Oltre alla Mara Salvatrucha ci sono altre bande, come il Barrio 18, che in totale hanno circa 70.000 membri in tutto il Paese.
Le loro attività principali riguardano il traffico di droga e le estorsioni.
Il nuovo statuto speciale colpirà anche le prigioni, rendendo più difficili le condizioni dei carcerati.
«Tutte le celle saranno chiuse a chiave 24 ore su 24, nessuno può uscire», ha dichiarato in un tweet il presidente Bukele, annunciando «un’allerta massima»: «Questo è un messaggio per le bande: a causa delle vostre azioni, i vostri compagni non vedranno un raggio di sole».
Sarà quindi vietata la libertà di riunirsi, sarà reso impossibile l’arrivo della corrispondenza e delle comunicazioni e anche il diritto di vedere un avvocato.
Il presidente Bukele ha comunque aggiunto che per «la stragrande maggioranza delle persone, la vita continuerà come prima», «a meno che non siate membri di una banda o non siate considerati sospetti dalle autorità».
Fonte: Articolo del 28/03/22 di tutti.ch. Foto: il post.it