Continua la guerra dello stato di El Salvador contro le gang. Il presidente Nayib Bukele ha annunciato una massiccia operazione nella città di Soyapango che è stata letteralmente circondata da circa dieci mila soldati.
Tutte le strade di accesso sono state bloccate e le forze speciali hanno perquisito le case dei membri delle bande. Gli agenti hanno fermato chiunque tentasse di lasciare la città e controllato i documenti d’identità. Il ministro della giustizia ha reso noto che finora sono state arrestate 12 persone.
Soyapango è uno dei centri più grandi di El Salvador con oltre 290.000 abitanti, si trova a soli 13 chilometri a ovest della capitale San Salvador, ed è da tempo conosciuta come la città delle gang.
“A partire da questo momento, il comune di Soyapango è totalmente circondato”, ha scritto su Twitter il presidente Bukele. “Le squadre della polizia e dell’esercito hanno il compito di trovare uno per uno tutti i membri della banda ancora lì”. E ha aggiunto che la gente comune “non ha nulla da temere”.
Le immagini rilasciate dal governo hanno mostrato truppe pesantemente armate con giubbotti antiproiettile e con fucili d’assalto.
L’operazione fa parte di quella che Bukele ha chiamato alla fine di novembre la ‘Fase Cinque’ della repressione.
Le stesse modalità sono state applicate alla città di Comasagua che, ad ottobre, è stata circondata e blindata da più di 2.000 soldati e poliziotti per cercare membri di bande di strada accusati di un omicidio. I droni hanno sorvolavato la città e tutti coloro che entravano o uscivano sono stati interrogati o perquisiti. Circa 50 sospetti sono stati arrestati in due giorni. “Ha funzionato”, ha detto Bukele, spiegando che il governo stima che gli omicidi siano diminuiti del 38% nei primi 10 mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2021.
El Salvador è considerato uno dei paesi più violenti del mondo, in particolare per l’attività delle gang criminali che secondo le autorità contano circa 70mila membri in tutto il paese e sono responsabili di estorsioni, traffico di droga e di centinaia di omicidi ogni anno.
Una riforma del codice penale, approvata dal parlamento in una sessione straordinaria, oltre a stabilire fino a 45 anni di carcere per i capi delle cosiddette ‘maras’ giovanili, ha aggravato le pene per i reati commessi da membri di queste bande. Viene sanzionata anche la semplice appartenenza ad esse.
Lo scorso aprile, in seguito a un’ondata di violenze, il parlamento di El Salvador ha introdotto lo stato di emergenza. Da allora più di 58.000 persone sono state incarcerate.
In quell’occasione, il presidente di el Salvador, Nayib Bukele aveva pubblicato sui social immagini e video per mostrare il durissimo regime carcerario imposto ai detenuti accusati di far parte delle gang: venivano fatti correre e camminare accovacciati, ammanettati e in biancheria intima.
Bukele aveva anche dichiarato che i loro pasti erano stati razionati e che erano stati privati dei materassi per dormire, suscitando anche la reazione di Human Rights Watch, che aveva messo in guardia sulla sospensione di una serie di diritti fondamentali e sulle possibili violazioni di diritti civili.
Fonti: Articolo del 04/12/22 di Rainews. Foto del corriere.it