La Cambogia e i suoi attivisti

La Cambogia ha annunciato di aver rilasciato 26 attivisti politici, ambientali e giovanili accusati di incitamento contro il governo, il 17 novembre. I gruppi per i diritti umani hanno definito la mossa “un passo positivo”, aggiungendo però che molti altri attivisti sono ancora in carcere.

Human Rights Watch ha specificato che tra gli attivisti rilasciati tra il 5 e il 12 novembre 2021 ci sono stati membri del gruppo ambientalista Madre Natura Cambogia, attivisti dell’opposizione e il leader sindacale Rong Chhun. Nonostante la scarcerazione, però, le accuse contro i 26 cittadini non sono state ritirate. Il direttore per l’Asia di Human Rights Watch, Brad Adams, ha affermato: “Il rilascio di 26 prigionieri politici detenuti ingiustamente è una buona notizia, ma non c’è nulla che impedisca alle autorità cambogiane di riarrestarli in qualsiasi momento”. Secondo le stime dell’organizzazione, almeno altri 60 prigionieri politici sarebbero ancora in custodia. Il direttore del gruppo locale per i diritti umani LICADHO, Naly Pilorge, ha dichiarato: “Facciamo appello al governo affinché rilasci incondizionatamente altri giovani e attivisti politici poiché non avrebbero mai dovuto essere imprigionati per aver sollevato questioni fondamentali sull’ambiente o sullo stato di diritto in Cambogia”.

Un portavoce del Ministero della Giustizia, Chin Malin, confermando il rilascio degli attivisti incarcerati, ha negato che la decisione sia stata il frutto di pressioni internazionali e ha affermato che gli attivisti sono stati liberati in parte per ridurre il sovraffollamento nelle carceri. Il portavoce ha parlato di “una normale procedura giudiziaria”, specificando il tribunale non ha prestato attenzione al fatto che i rilasciati fossero attivisti o meno. In base a quanto riferito, si tratterebbe di una campagna per contribuire a risolvere i casi bloccati nei tribunali e i problemi di capienza nelle carceri affollate.

Tra i 26 scarcerati, il leader sindacale Rong Chhun era stato incarcerato lo scorso 18 agosto dopo essere stato dichiarato colpevole di incitamento per commenti sul confine Cambogia Vietnam. L’uomo era stato arrestato il 31 luglio 2020, dopo aver accusato il governo di “irregolarità” nella demarcazione del confine orientale della Cambogia con il Vietnam, in seguito alla quale alcuni abitanti di villaggi locali hanno perso le loro terre. Più gruppi che sostengono i diritti umani avevano condannato l’arresto dei Rong Chhun che è un attivista per i diritti del lavoro da molto tempo ed è a capo della Confederazione cambogiana dei sindacati.

Al primo ministro Hun Sen sono stati rivolti numerosi appelli per migliorare la situazione dei diritti umani della sua amministrazione in vista di un vertice tra Asia Europa che il Paese ospiterà entro il mese di novembre 2021.Durante l’incontro di Hun Sen con la vice segretaria di Stato degli USA, Wendy Sherman, il primo giugno scorso, ad esempio, Sherman aveva chiesto al primo ministro della Cambogia di porre fine alla repressione dei suoi oppositori politici. Lo scorso 10 novembre, poi gli USA hanno imposto sanzioni sulla Cambogia, sebbene non in connessione con casi di repressione di attivisti.

Il governo cambogiano del primo ministro Hun Sen ha condotto campagne di repressione dell’opposizione e dei critici, mettendo fuori legge il partito di opposizione, Partito di Salvezza Nazionale della Cambogia (CNRP),  alla vigilia delle elezioni del 2018 e processando il suo leader, Kem Sokha, per tradimento. Un rapporto del 2020 dell’ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha rilevato che “lo spazio civico e democratico in Cambogia si era ridotto” e il lavoro delle organizzazioni per i diritti umani e della società civile è stato sottoposto a “indebite interferenze, intimidazioni o molestie”.

Fonte: Articolo del 17/11 di Sicurezza Internazionale. Foto di Internazionale.it