La Cina sta costruendo in segreto una base navale in Cambogia: entrambi i Paesi stanno negando le accuse e stanno facendo il possibile per nascondere l’operazione. Lo riferisce il “Washington Post”, citando funzionari occidentali anonimi. Nello specifico, una presenza militare cinese sarà stabilita nella sezione settentrionale della base navale cambogiana di Ream, la più grande del Paese, dove questa settimana sarebbe in programma una cerimonia. Le medesime fonti avrebbero indicato che la costruzione di una base navale cinese in Cambogia rientrerebbe nella strategia di Pechino, tesa a stabilire presenze militari in tutto per diventare una superpotenza. “La regione dell’Indo-Pacifico rappresenta un tema all’attenzione delle autorità cinesi”, hanno spiegato, aggiungendo che Pechino starebbe puntando a “legare la Cambogia ai propri interessi, attraverso una combinazione di coercizione, minacce e pressioni diplomatiche in campo economico e militare”.
Nel fine settimana, un funzionario di Pechino ha confermato al “Washington Post” che una porzione della base di Ream sarà effettivamente utilizzare dai militari cinesi, negando però che avrebbero potuto utilizzarla in esclusiva, e che una cerimonia inaugurale sarebbe in programma per giovedì prossimo con la partecipazione dell’ambasciatore cinese in Cambogia. Anche la rappresentanza diplomatica cambogiana a Washington si è espressa sulla questione, affermando in una nota di essere “profondamente in disaccordo con tutte queste accuse senza fondamento: la nostra Costituzione non permette alcuna presenza militare straniera sul suolo cambogiano, e il rinnovamento della base è teso esclusivamente a rafforzare le capacità della Marina nazionale”. Nessun commento, invece, dal ministero degli Esteri cinese.
Le medesime fonti occidentali hanno poi detto di aspettarsi che, in occasione della cerimonia di giovedì, le autorità cinesi riconoscano di aver preso parte al finanziamento e all’espansione della base di Ream, senza tuttavia ammettere che sarà utilizzata dai militari di Pechino. “Entrambi i governi sono impegnati a nascondere la presenza militare cinese nella base: ad esempio, le delegazioni straniere che giungono in visita possono accedere solo ad aree prestabilite, e il personale militare cinese sul posto indossano uniformi non facilmente riconoscibili per non destare sospetti”, ha spiegato una delle fonti, aggiungendo che anche in occasione della visita della vice segretaria di Stato Usa, Wendy Sherman, l’anno scorso, i movimenti della delegazione sono stati fortemente limitati.
Già lo scorso ottobre, il portavoce dell’ambasciata Usa a Phom Penh, Chad Roedmeier, ha affermato che il governo cambogiano non sarebbe trasparente sulle attività condotte dalle forze armate della Cina nella base di Ream. “Qualsiasi presenza militare straniera a Ream violerebbe la Costituzione della Cambogia e minaccerebbe la sicurezza regionale”, ha detto in quell’occasione, dopo che il Centro per gli studi strategici e internazionali (Csis) aveva pubblicato immagini satellitari che mostrerebbero la costruzione tra agosto e settembre di tre nuovi edifici e l’avvio dei lavori per una nuova strada nel sito militare. “Il governo della Cambogia non è stato pienamente trasparente circa l’intento, la natura e l’obiettivo di questo progetto, né circa il ruolo delle forze armate delle Repubblica popolare cinese, cosa che alimenta preoccupazioni sull’uso della base navale”, ha dichiarato, aggiungendo che il popolo cambogiano “merita di sapere di più dei progetti in corso a Ream e di poter dire la propria su questo tipo di accordi militari, che hanno implicazioni di lungo termine per il suo Paese”.
Fonti: Articolo del 06/06/22 di Novanews. Foto de Il mattino