Il primo ministro cambogiano Hun Sen, in carica dal 1985, ha recentemente incontrato il leader birmano Min Aung Hlaing: si tratta della prima visita in Myanmar di un premier straniero dopo il colpo di Stato militare effettuato quasi un anno fa.
Hun Sen ha donato ingenti quantità di materiale medico per la lotta al COVID, compresi ventilatori polmonari ed equipaggiamento protettivo: tuttavia, la visita ha chiaramente un carattere di legittimazione della giunta militare birmana, il cui golpe, seguito da una sanguinosa repressione, è stato condannato da diversi Paesi del mondo, tra cui molti di quelli appartenenti all’ASEAN, l’Associazione delle Nazioni del Sud-est asiatico.
Secondo la rivista internazionale The Diplomat, la visita di Hun Sen mette a rischio la tenuta delle politiche dell’ASEAN, di cui la Cambogia detiene quest’anno la presidenza. Fino a questo momento, sotto la guida del Brunei, i Paesi ASEAN stavano facendo pressione sui militari birmani e avevano escluso il Myanmar dalla riunione plenaria dello scorso anno. Adesso invece, dopo l’apertura fatta dalla Cambogia, si aprono scenari imprevisti.
Malaysia e Indonesia hanno espresso forti critiche verso il viaggio di Hun Sen, e anche Singapore condivide le riserve per questo incontro, mentre Thailanda, Laos e Vietnam si sono mostrati favorevoli alla visita.
L’agenda dell’ASEAN va comunque avanti nell’ottica di rafforzare la cooperazione legale e giuridica fra i Paesi membri, secondo il Law and Justice Cooperation Programme.
Il Gruppo di lavoro approntato dal ministro della Giustizia cambogiano Koeut Rith ha infatti ospitato il primo incontro per esaminare i meccanismi legali e giudiziari e svilupparne di nuovi, visionare le richieste del Segretariato dell’organizzazione in tale ambito e valutare le proposte relative a una serie di progetti di cui si richiede l’approvazione. Intanto, il vicepremier nonché ministro degli Esteri Prak Sokhonn ha avuto una conversazione telefonica con il suo omologo thailandese Don Pramudwinai a proposito dei temi scottanti che stanno agitando l’ASEAN.
I due uomini di governo hanno convenuto che non esiste una maniera sicura per risolvere in tempi rapidi la crisi del Myanmar.
Al momento, l’organizzazione non ha ancora discusso il tema dell’eventuale espulsione della Birmania dal suo consesso e non ha nemmeno voluto fare come gli USA, che hanno imposto delle sanzioni. Sokhonn ringrazia a nome della Cambogia la comprensione e l’incoraggiamento mostrati dal ministro thailandese, e dice che il suo Paese intende proseguire con un approccio propositivo verso la questione, senza dimenticarsi di promuovere l’agenda ASEAN di cui è reggente nell’anno appena cominciato.
Fonte: Articolo del 22/01/22 su Strumenti Politici. Foto: Asia news