In Etiopia massiccia presenza al confine con l’Eritrea

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Le immagini satellitari mostrano la mobilitazione di forze militari nelle città su entrambi i lati del confine settentrionale dell’Etiopia con l’Eritrea. È quanto reso noto oggi dalla società privata statunitense Maxar Technologies, che raccoglie e pubblica immagini satellitari provenienti dalla regione. Le immagini, raccolte il 26 settembre e scattate lo scorso 19 settembre, mostrano un grosso quantitativo di truppe, veicoli e postazioni di artiglieria, oltre che un arsenale di armi e armamenti – carri armati, obici semoventi e una batteria di cannoni da campo M-46 – nelle città di Shiraro e Serha, vicino al confine settentrionale del Tigrè con l’Eritrea. La scorsa settimana le Forze di difesa del Tigrè (Tdf) hanno accusato l’Eritrea di aver lanciato un’offensiva su vasta scala lungo il confine in quella che sembra essere un’escalation di combattimenti che si è rinnovata alla fine di agosto dopo mesi di relativa calma. Nelle scorse settimane le forze eritree – alleate delle truppe federali etiopi – hanno lanciato un’offensiva su vasta scala e su tutti i fronti aperti nel conflitto del Tigrè, avanzando da Tezeke (al confine fra Eritrea, Sudan ed Etiopia) fino a Irob, sul confine etiope-eritreo, a nord-est di Adigrat.

I combattimenti sono ripresi lo scorso 24 agosto dopo una tregua di cinque mesi, nonostante episodi di rappresaglia siano stati denunciati da entrambe le parti in conflitto. Secondo il generale Tadesse Worede, comandante in capo delle Forze di difesa del Tigrè (Tdf), oltre a Shiraro, le forze governative ed eritree avevano in un primo momento ripreso il controllo anche di Addi Arkay, una città lungo il confine tra le regioni del Tigrè e dell’Amhara, sotto il controllo delle forze tigrine da più di un anno. Nessuna conferma ufficiale è per ora giunta da parte del governo, che finora ha mostrato grande riserbo sui dettagli dei combattimenti. Il comandante in capo delle Forze di difesa federali (Endf), il feldmaresciallo Berhanu Jula, aveva affermato che le sue truppe stanno “sventando con successo gli attacchi lanciati” dalle forze del Tigrè, senza fornire dettagli.

In questo contesto, la richiesta di un nuovo cessate il fuoco avanzata domenica 11 settembre dal Tplf è stata accolta con relativa freddezza dal governo etiope e non ha finora prodotto risultati sul campo. Dalla voce del ministro della Pace, Taye Dendea, il governo di Addis Abeba si è limitato a definire l’annuncio del Tplf come un “buono sviluppo”, insistendo tuttavia sul fatto che “le cosiddette Tdf (le Forze di difesa del Tigrè) devono essere disarmate prima dell’inizio dei colloqui di pace”. Una successiva dichiarazione del ministero degli Esteri federale non ha fatto che “ribadire l’impegno” in un processo di pace guidato dall’Unione africana, senza tuttavia fare menzione di una risposta alla richiesta tigrina di cessate il fuoco. Sul campo, intanto, i tigrini hanno perso il controllo della città di di Shiraro, situata a circa 50 chilometri dal confine con l’Eritrea, in un’area dov’è in corso una nuova offensiva delle forze eritree e federali etiopi, che dopo la ripresa dei combattimenti lo scorso 24 agosto stanno avanzando dal fronte settentrionale e verso quello occidentale, al confine con il Sudan.

Fonti: Articolo del 28/09/22 di Nova News. Foto dell’Indro.